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Lotta di polpi, 1952
olio su tavola, cm 37,5x60
























| Carmelo Salleo
| Nato nel 1892 a Sinagra (Me),
| dove è morto nel 1963


Nato nel 1892, a Sinagra in provincia di Messina, di famiglia baronale, ebbe a patire due gravi eventi che lo distolsero dal seguire esclusivamente la via dell'arte: il terremoto di Messina e la prima Grande Guerra mondiale. Nel terremoto perdette il padre; dopo aver partecipato alla guerra, si dovette interessare della conduzione dei beni di famiglia. La passione per l'arte si riaccende nel 1950, già sessantenne. Nel 51, Beniamino Joppolo e Orio Vergani presentano una sua mostra alla galleria Cairola di Milano: Joppolo elogia la padronanza del mestiere, Vergani l'interpretazione antifolcloristica del paesaggio siciliano. Il colore steso senza pentimenti, l'interiorizzazione degli aspetti del paesaggio nebrodense e peloritano, il saper cogliere i richiami misteriosi ed antichi che la terra di Sicilia custodisce, lo propongono all'attenzione dell'ambiente artistico. Malgrado le attestazioni, cade in una profonda insoddisfazione e smette di dipingere. Una seconda ripresa artistica si manifesta con rinnovata passione e nuovi modi di espressione: abbandona i toni smorzati per un cromatismo acceso e geometrico che egli stesso giustifica in uno scritto, "La mia nuova pittura", col quale illustra le opere presentate al Fondaco nel 1956. E' un ritorno alla luce e al colore intesi scientificamente, afferma contro critiche malevole che lo tacciano di ripercorrere idee dei futuristi e di altri movimenti d'avanguardia del primo novecento. L'artista muore a Sinagra nel 1963. Nel 1992 il Museo Puskin di Mosca gli dedica una mostra, e fu la grande affluenza di pubblico che decretò il suo successo.


L’artista nell’opera “Lotta di polpi”, rimanda ad un enigmatico mistero, espresso nel contesto di paesaggio marino. I polpi presenti in figura, agglomerati fra loro, in un turbine di colore, sembrano rappresentare un’opera astratta; quasi da non permetterci di capire in quanti essi siano. Ormai diventati una sola unità, un’unica cosa con la costa o addirittura sono loro stessi la costa.
































































 
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