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Venere, 1944
cera, h cm 27
Donazione Nino Pusateri
“Senza titolo”, 1959
Scultura in bronzo, fusione a cera persa, cm 36x20xh.34
| Domenico Maria Lazzaro
| Nato nel 1905 a Catania,
| dove è morto nel 1968
Lazzaro è scultore e pittore tra i più rappresentativi del panorama artistico siciliano. La sua opera è considerata innovatrice e per questo è stato invitato a numerose edizioni della Biennale di Venezia, dove nel 1938 ha esposto con una sala personale. Inoltre ha partecipato a varie edizioni della Quadriennale di Roma e alle più importanti rassegne nazionali. Le sue opere pur mantenendo un impianto figurativo sono contaminate dall’interesse per l'astrazione di Henry Moore e per le ricerche arcaico-moderne di Arturo Martini. Sue opere sono presenti in vari musei italiani e stranieri.
“Venere” del 1944, è testimonianza straordinaria dell’impegno di Mimì Lazzaro e dello stimolo continuo alla sua ricerca per trovare forme originali attraverso la figura del corpo umano che, partendo dal reale approda a un punto d’innesto con i più aggiornati linguaggi della scultura del Novecento; la figura, assetta la sua ricerca nell’ambito di una astrazione di derivazione figurativa. L'esperienza di Lazzaro va letta come un percorso essenziale, testimonianza di una personalità di artista colto e aperto, capace di raggiungere esiti di prim’ordine grazie alla sua abilità non solo estetica ma soprattutto filosofica. Un personaggio, dunque, in grado di realizzare sintesi ed essenza plastica e per questo non privo di interesse. (Ezio Pagano)