carmelocappello -

Vai ai contenuti

Menu principale:

carmelocappello

MUSEUM > COLLEZIONEPERMANENTE


__________________
home page
__________________
catalogo
__________________
museum news
__________________
bookshop
__________________
newsletter
__________________
info e contatti
__________________







_____________________________
collezione permanente

indice <<< opera precedente opera successiva >>>

"Rotatoria ovale mobile", 1974
bronzo, cm 33x39



"Composizione", 1969
pastelli su cartoncino colorato, cm 50x60



"Figura", 1947
bronzo, fusione a cera persa, h cm 14

| Carmelo Cappello
| Nato nel 1912 a Ragusa,
| è morto a Milano nel 1997


Frequenta la Scuola d'Arte di Comiso e nel 1928 si trasferisce a Roma, dove lavora presso lo studio di Ettorre Colla. Nel 1937 inizia a produrre opere scultoree. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1940, 1948, 1950, 1952, 1954 e 1958. Espone alla Quadriennale di Roma nel 1933, 1943, 1947, 1955, 1965, 1973 e 1986 e alla Triennale di Milano negli anni 1951, 1954 e 1957. A seguito di una sua prima fase di produzione a soggetto figurativo, risente dell'influenza del Costruttivismo russo di Tatlin e ne traduce un personale stile rivolto ai volumi e ai ritmi lineari.


"Rotatoria ovale mobile" è sintesi scultorea di rara forza, materia che si concretizza in forma elicoidale metallica e lucente, quasi a ipnotizzare, catturando lo sguardo in un vortice senza fine che non è altro che materializzazione di uno spazio altrimenti invisibile.

La "Composione" del 1969, in cui il segno saetta nello spazio, riprende le tematiche circolari della sua produzione scultorea.

L’opera “Figura” del 1947, bronzo a cera persa dalle piccole dimensioni, appartiene alla prima fase di produzione di Carmelo Cappello, quella dei soggetti figurativi. Nello specifico rappresenta un vecchietto seduto e chinato su se stesso che si sorregge la testa con la propria mano sul mento e le cui braccia sono appoggiate alle gambe. Scena caratteristica nei pensionati della sua amata Sicilia. Per trovare una forte tensione plastica come quella che si manifesta in questa scultura, bisognerà richiamare nomi altosonanti come Alberto Giacometti e Medardo Rosso. L’apparente irrilevanza al particolare ci ricorda che l’opera, nonostante sia descrittiva è irreale e, per questo poetica. Il magistero dell’arte è quello che condurrà Cappello a diventare uno dei più significativi scultori spaziali del XX secolo.























































 
Torna ai contenuti | Torna al menu